Chiave dinamometrica: come si usa?
La chiave dinamometrica come si usa? Chiariamo subito che si tratta di un utensile molto sfruttato per chi ama il fai da te. Il suo utilizzo di solito è quello dei lavori di massima precisione, come quelli che devono essere eseguiti sulle parti meccaniche di una moto o di un’automobile. Infatti con la chiave dinamometrica possiamo avvitare in maniera molto precisa le viti, i bulloni e i dadi. Sono delle operazioni molto importanti, da cui dipende anche il buon funzionamento di un motore. Un meccanico professionista di solito riesce a basarsi su una certa esperienza, ma chi si cimenta in questi lavori di riparazione del proprio mezzo deve avere sempre una chiave di questo tipo.
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Come funziona una chiave dinamometrica
Per scegliere la migliore chiave dinamometrica che corrisponde alle nostre esigenze, l’utilizzatore deve impostare la forza di serraggio che vuole ottenere attraverso una ghiera graduata, che di solito è collocata nel manico del dispositivo.
A seconda del modello scelto, la chiave dinamometrica indica il livello raggiunto attraverso vari segnalatori. Può essere per esempio il movimento di una lancetta, uno scatto oppure il segnale può essere dato tramite un’indicazione sonora, specialmente con i modelli elettronici con display digitale.
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Perché è importante usare questo attrezzo
Abbiamo detto, fin dall’inizio, che la chiave dinamometrica non può mancare nella cassetta degli attrezzi di chi vuole dedicarsi alla riparazione del proprio veicolo. Infatti è importante utilizzare una chiave dinamometrica adeguata, perché l’avvitatura di molte componenti meccaniche è fondamentale.
Se queste parti meccaniche, come le viti o i bulloni, non vengono avvitate bene, si possono riportare alcune conseguenze. Quando le parti meccaniche sono avvitate in maniera eccessiva, si può avere il deterioramento o la rottura del filetto o della vite. A volte le avvitature eccessive causano lo strozzamento di un componente.
Un serraggio troppo leggero, invece, può provocare uno sbilanciamento e può determinare che i vari componenti, non perfettamente stretti, potrebbero muoversi all’interno del pezzo.
Le tipologie delle chiavi dinamometriche
Una chiave di precisione, come quella dinamometrica, si suddivide in due grandi tipologie. Da un lato abbiamo quella a misurazione continua e dall’altro troviamo quelle che vengono chiamate a serraggio.
Nel primo caso si tratta di strumenti che sono dotati di un dispositivo che misura la forza che viene applicata in modo continuo. Le chiavi a serraggio, invece, sono degli strumenti che scattano nel momento in cui avviene la giusta avvitatura.
Alla chiave si può aggiungere anche uno strumento chiamato goniometro, anche se non tutte le chiavi dinamometriche l’hanno in dotazione. L’uso del goniometro comunque è molto importante, perché può rendere più facili alcune operazioni.
Questo componente aggiuntivo può risultare particolarmente utile se per esempio dobbiamo stringere viti presenti nella testata del motore, nei cuscinetti di banco e nelle teste di biella, tutte parti meccaniche del motore in cui bisogna operare a controllo d’angolo.
In tutte queste situazioni soltanto il serraggio con la chiave dinamometrica potrebbe non essere sufficiente a causa dell’attrito sulla chiave, invece può risultare tutto più agevole tramite l’uso abbinato di un goniometro, per un corretto utilizzo della chiave.